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Incontro con la Dr.ssa Giorgia Rocchetta Psicologa dello Sport

arbitro deve SAPERE che vuol dire CONOSCENZA DEL REGOLAMENTO che corrisponde alla sua preparazione teorica.
Deve SAPERE FARE che è la CAPACITA’ DI APPLICARE IL REGOLAMENTO, ossia il trasferimento delle conoscenze sul piano pratico.
Deve SAPER ESSERE che vuol dire il comportamento che corrisponde alla MODALITA’ DI APPLICARE IL REGOLAMENTO, ossia la lettura della gara, gli aspetti relazionali e di personalità.

Giovedì 12 ottobre la Dr.ssa Giorgia Rocchetta, Psicologa dello Sport del Torino Football Club, ha incontrato i nostri giovanissimi arbitri e trattato il tema della comunicazione sui quali dovranno lavorare parimenti agli aspetti atletici e tecnici.

“La formazione psicologica degli arbitri è di fondamentale importanza e lo dimostrano tante ricerche fatte. I temi da trattare sono davvero numerosi e non li esauriremo certamente in una sola serata”, ha scritto sulla sua pagina online commentando l’incontro.
Durante la serata ha trattato la Comunicazione Assertiva.
La gestione delle emozioni e dell’errore, l’autoefficacia, la gestione dello stress sono tra quelli che devono essere presi in considerazione.
“Saper fare” in questa accezione corrisponde al “Sapere Comunicare” e bisogna farlo con tutti le componenti in gioco. Questo richiede una preparazione specifica perché avviene in condizioni critiche, ossia mentre si sta correndo all’aperto e devono essere gestiti la fatica e il fervore agonistico, in un contesto in cui influiscono le condizioni climatiche e del terreno di gioco, che possono causare contrasti duri e conseguenti valutazioni.
All’arbitro è richiesta una netta decisione e per questo deve riuscire ad esprimere le proprie motivazioni in maniera convinta e rapida. Ben conscio che se si trova al posto giusto nel momento giusto può far accettare la sua decisione.
Dal suo arrivo all’impianto fino al suo ingresso sul terreno di gioco, dal controllo degli elenchi per l’identificazione dei calciatori fino al primo fischio per il saluto al pubblico l’arbitro sarà valutato e ogni suo gesto e ogni sua parola saranno come un biglietto da visita. A gara in svolgimento il modo di correre e la postura ne daranno un’immagine determinante, la sicurezza che mostrerà nel prendere una decisione e la maniera in cui la notificherà contribuiranno a far accettare le sue decisioni. Parole per gli immediati attori, gesti per chi sta sugli spalti ed in particolare il modo di utilizzare il fischietto: tutto questo rientra nella personalità e nel suo modo di comunicare.
Obiettivo: imparare a gestire gli aspetti relazionali con i calciatori e i dirigenti e di conseguenza farsi comprendere grazie alla comunicazione assertiva, appunto.
Conclude la Dr.ssa Rocchetta: “È stata davvero una bellissima serata con tanta partecipazione e coinvolgimento. Si percepiva la grande curiosità e la voglia di conoscere, dettata da una grande passione per il gioco del calcio che ragazzi e ragazze presenti mi hanno trasmesso!"

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